Affacciandosi dal balcone della sua stanza, capì che aveva ottenuto tutto quello che aveva sempre sognato; la sua amata che ora era diventata sua moglie, la fine del suo vagabondare, la pace duramente conquistata, e il suo vero valore finalmente sotto gli occhi di tutti. Ora, quella corona, simbolo del suo potere e del suo lignaggio, agognata e temuta per tanto tempo, era appoggiata su una sedia, pronta per essere nuovamente indossata dal nuovo re, che dopo innumerevoli anni Gondor riabbracciava.
Sarebbe stato un giorno importante quello, per Aragorn figlio di Arathorn, era infatti il primo giorno dopo l’incoronazione, avvenuta nella grande piazza in cima a Minas Tirith, il primo giorno senza i suoi amici Hobbit, che erano ripartiti per la loro terra. Di tutte le cose che aveva vissuto negli ultimi tempi, l’incontro con quegli esseri era quello che più aveva condizionato il corso degli eventi. Piccoli uomini, ma con un coraggio superiore anche al più forte e potente re dei Numenoreani, avevano portato la pace nella Terra di Mezzo, una pace che adesso stava a lui difendere.
Anche se era il primo giorno dalla sua incoronazione, sarebbe stato un giorno pieno di decisioni da prendere; era arrivato infatti il momento di decidere di cose fare di tutti gli sconfitti della grande battaglia combattuta contro il nemico Sauron, e le scelte che avrebbe dovuto compiere oggi avrebbero dato un segnale sulla tempra del nuovo re.
“Come mai sveglio così presto? Stai riflettendo su come agire oggi?” Disse Arwen, la nuova regina di Gondor. “Stella del Vespro, mia amata, mia moglie, tante decisioni difficili dovrò prendere oggi, e devo ammettere che sono turbato, non vorrei cominciare il mio regno nel modo sbagliato”, rispose Aragorn “segui il tuo cuore, trova le risposte dentro di te, nel tuo sangue scorre quello degli antichi re, e le tue gesta ti precedono, in pochi sono tornati sani e salvi dallo scontro con Sauron, e ricorda, io sarò sempre con te, in qualunque tua decisione”. Le parole e la voce di Arwen avevano sempre avuto per Aragorn il potere di cancellare i dubbi e le preoccupazioni, e fu così anche il quel momento, ora più tranquillo si sdraiò vicino a lei e si addormentò.
Erano appena passati pochi attimi dal secondo rintocco della campana che sanciva l’ora del consiglio del re, quando le grandi porte della sala del trono si aprirono. Il re e la regina, mano della mano, varcarono le porte, bellissimi e potentissimi nei loro abiti elfici, con incisi il simbolo dell’albero bianco di Gondor, donati dal grande Elrond di Gran Burrone; una volta seduto, il re parlò alla folla “miei sudditi, sono giunto alle seguenti decisioni; voglio che il mio primo atto ufficiale come re di Gondor sia un atto di vita, di pace, e non di morte; quindi ho deciso le seguenti cose; tutti quelli che hanno combattuto contro di noi avranno salva la vita, e saranno condotti ai lavori forzati per un periodo da decidere in base ai loro crimini; ci aiuteranno a ricostruire quanto distrutto, attentamente sorvegliati; in caso di atti criminali però, scatterà la loro condanna a morte immediata, se invece si mostreranno pentiti, una volta finito il loro periodo di detenzione, saranno liberi, liberi di vivere come meglio riterranno.
Decreto anche due giorni di festività, due giorni che saranno il simbolo della gioia per la vittoria contro il nostro più grande nemico, ma anche del ricordo per quanto abbiamo perso. Infatti, abbiamo si vinto una grande battaglia, che ci porterà un lungo periodo di pace, ma come ogni grande battaglia lo abbiamo fatto perdendo molto; vite, amici, persone amate. Da oggi, comincia l’era degli uomini, saremo noi gli artefici del nostro destino, e su di noi da adesso in poi peserà il destino della Terra di Mezzo”.
La sua voce era forte e carica di potere; alla fine del suo discorso, ci fu qualche secondo di silenzio assoluto, poi scattò, incontrollato, un grandissimo applauso, accompagnato da grida di giubilò per quel re, che tanti avevano sognato, un re che avrebbe portato finalmente la giustizia nel mondo, un re dalle mani di guaritore, come voleva la profezia, il re della rinascita, Aragorn figlio di Arathorn...