venerdì 12 aprile 2013

Maschere


Uno, nessuno e centomila.
Come sapete questo è il titolo di uno dei più famosi romanzi di Pirandello, ma è anche un grande metafora di vita. L’uomo, alla disperata ricerca di se stesso, non si accorge, o forse fa finta di non accorgersi, della sua natura molteplice, a seconda delle persone e delle situazioni. Ogni momento passiamo da seri a spiritosi, da gelosi a traditori; questo è sempre successo, e il romanzo di Pirandello ne offre una immagine nitida. Non ci possiamo fare niente, è la natura umana, che ci spinge a fare delle cose di cui a volte non ci accorgiamo. Perché si fa questo? Come spesso accade, la motivazione è quella di essere felici; lo facciamo perché non vogliamo soffrire, per paura di perdere le persone a cui si tiene se scoprono i nostri sentimenti, le nostre paure, per cercare di apparire migliori di quello che si è. Che cosa brutta questa, dovremo fare tutto il contrario, essere sempre noi stessi, fregarsene dei commenti della gente, non aver paura di mostrare le nostre paure; ci dobbiamo accettare per quello che siamo, e non per quello che vorremmo essere. Lo so, è dura, spesso ci odiamo per come siamo, per come si affrontano determinate situazioni, per come non si fanno i gesti che dentro di noi vorremmo fare, per le parole non dette alle persone amate, ma occorre partire dall’accettazione del nostro essere per cercare poi di migliorarlo; inoltre, ci dobbiamo circondare di persone che ci accettano per come siamo, con cui possiamo sfogarci, magari persone ben disposte a porci una spalla su cui piangere. Non so se arriverà mai, ma il giorno in cui le persone faranno pace con loro stesse, beh quel giorno avremo cambiato il mondo...

Nessun commento:

Posta un commento